Canto del Cigno dell’S&P500?

4 Maggio 2025 14:42

Oppure clamoroso rialzo da subito?

 

Recupero straordinario
Per trovare una figura consimile a quella che l’S&P500 ha creato con il suo incredibile recupero dal 22 aprile al 2 maggio bisogna risalire al 2004.

2004 che fa parte di uno di quegli anni presi in esame per proiettare il possibile sviluppo dell’S&P500 nei prossimi 8 mesi

(sviluppo pubblicato nell’articolo https://www.traders-mag.it/seconda-puntata-sp500-a-4200-e-poi-a-3500-ma-non-nel-2025/

pubblicato su Traders’ Magazine e riservato agli abbonati).

Nei nostri articoli recenti, pubblicati nella sezione gratuita di Traders’ Magazine, (ad esempio: https://www.traders-mag.it/sell-may-prossimo-venturo/ ) abbiamo visto la proiezione su maggio dell’S&P500: proiezione che vede una probabilità alta di inversione dai massimi nella prossima settimana.

In questo articolo proveremo ad effettuare l’analisi negando tale ipotesi, riferendoci alla probabilità di un ulteriore rialzo del mercato.

 

 

Il periodo 5-13 maggio
Nella nostra proiezione, veniva dato come area di riferimento del massimo, con maggiore probabilità, quella compresa fra 5600 e 5700 del future di giugno.

La possibilità di estensione limite al 5 maggio era 5775.

La chiusura di venerdì 2 maggio è stata intorno a 5710, sostanzialmente in linea con quanto previsto.

Non c’è obiettivamente alcun sintomo concreto di inversione di tendenza finora.

Nell’articolo pubblicato nella notte del 2 maggio sul sito dell’Istituto Svizzero della Borsa 

https://istitutosvizzerodellaborsa.ch/pronti-inversione-maggio/ ),

abbiamo rilevato che l’indicatore Sequential di DeMark raggiungerebbe lunedì 5 maggio la nona barra rialzista, che significa una probabilità elevata di inversione.

Nel range 26 marzo-7 aprile (l’ultima discesa) la chiusura di venerdì 2 maggio coincide con l’87.50%: un livello significativo che depone anche esso per una inversione. 

La forza del mercato non dà però segni concreti di voler traballare.

Il Vix prosegue lentamente ma inesorabilmente la sua discesa, anche se il supporto 24-25 si sta dimostrando piuttosto duro da rompere.

Secondo il nostro modello, c’è un 33% di probabilità che veda il 5-13 maggio come settimana rialzista, con valori, in questo caso che vanno da un valore medio intorno all’1% e una estensione massima di circa il 3%. 

In questo caso, accadrebbe che il punto di inversione sarebbe da collocare più avanti, probabilmente nella settimana successiva: ma questo rimane essere una probabilità minoritaria.

 

 

La FED  
Il giorno 7 maggio ci sarà la conferenza della FED.

Normalmente il mercato sale prima della conferenza o comunque mostra ottimismo e tende ad abbandonare le posizioni dopo.

Potremmo vedere il livello 5775 citato sopra. 

Tenuto conto della normale approssimazione di 2-3 giorni sul punto di inversione del 5 maggio, potrebbe essere proprio il giorno della conferenza quello dove il mercato potrebbe fare un massimo da cui, poi, ritrarsi.

Peraltro, quello che dirà Powell in conferenza e che il mercato interpreterà sarà fondamentale per determinare il sentimenti successivo. 

E’ quasi matematico che non ci saranno ritocchi dei tassi (se dovesse esserci un taglio, il mercato reagirebbe con un allungo rialzista da campionato), ma quello che il mercato vuole sentire è l’outlook sulle prossime riunioni della FED. 

Ci sono quattro tagli previsti entro dicembre: il mercato cerca la conferma di questi, e un accenno ad un taglio nella prossima riunione di giugno sarebbe un elemento destinato a portare molto ottimismo.

 

 

Scenario alternativo.
Se non ci sarà la prevista inversione nei giorni 5-7 maggio, allora il timing previsto per il presunto prossimo minimo diventerebbe il punto di inversione dai massimi.

In questo caso, parliamo del periodo successivo al 13 maggio, diciamo fra il 15 e il 20 maggio.

E’ piuttosto difficile, perché in quel periodo è più probabile un picco di volatilità e quindi più un punto di atterraggio da un massimo precedente, che non un massimo esso stesso.

Ma tutto può essere, ovviamente. 

Un’altra stranezza sarebbe determinata dal fatto che negli ultimi giorni di maggio e nella prima settimana di giugno dovrebbe esserci un’onda rialzista, che dovrebbe portare ad un massimo nella prima decade di giugno e poi ad un forte ribasso fino al 25-27 giugno. 

Una inversione fra il 15 e il 20 maggio, invece, porterebbe ad un minimo a ridosso di giugno, l’esatto contrario.

Un elemento a favore dello scenario alternativo, è la divergenza fra Nasdaq ed S&P500 nel mese di maggio. Il Nasdaq ha minori probabilità di inversione nel periodo 5-7 maggio. 

Peraltro, il Nasdaq ha una affidabilità minore nelle considerazioni di tipo stagionale, sulle quali è fondata la base del modello.

 

 

Conclusioni
Malgrado l’assenza di conferma di sintomi di debolezza nella borsa americana, propendiamo per la tesi iniziale e per un punto di inversione che debba manifestarsi fra il 5 e il 7 maggio, destinato a perdurare fino al 13-16 maggio.

Nella nostra valutazione, peraltro, maggio non è soggetto ad un ritracciamento rilevante (che vediamo invece con magnitudine che potrebbe divenire pericolosa in giugno).

Parleremo di giugno più avanti, in articoli futuri. 

Nell’articolo di domani, riservato agli abbonati cercheremo di individuare i punti di atterraggio del ritracciamento, se ci sarà.

 

 

WEBINAR.
Nel webinar andato in onda sul nostro canale, abbiamo affrontato un tema classico del trading: il rischio e il suo contenimento nei periodi più turbolenti.

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P.S.: Who are you going to believe — me or your own eyes?
Crederai a me o ai tuoi occhi? – Groucho Mark, attore commediante americano, 1890-1977

Il giorno 3 maggio, Fausto Bertinotti, dal quale possiamo dissentire sulle idee ma è difficile negare la sua lucidità, intervistato da Sky Tg 24, ha commentato l’immagine di Trump vestito da papa. 

Non una immagine grottesca, circolata casualmente sui social, lanciata da qualche buontempone.

No.

Una immagine che Trump stesso ha pubblicato sul suo social Truth (Verità!), sulla sua pagina Instagram e sul sito della Casa Bianca. 

Bertinotti ha sottolineato l’abisso che esiste fra la politica e la realtà, un abisso sempre più profondo che distanzia in modo crescente il cittadino elettore dal potere politico, che è pure chiamato ad eleggere.

Trump, dopo avere “consigliato” ai cardinali che il Vescovo di New York sarebbe il più adatto a coprire il soglio pontificio, ha voluto identificare la sua stessa figura con quella del papa, a raffigurare una Autorità Assoluta, come lui aspira ad essere: un suggerimento subliminale inquietante quanto dissacratorio.

 

 

WEBINAR
Qualcosa di simile è credere ai nostri occhi o al sentiment del mercato.

Credere agli indicatori, ai livelli critici o credere al sentiment tramutatosi in apparenza rialzista?

E’ una ripresa del mercato o è una finta mostruosa, con il classico allungo forte in un mercato ribassista?

Così, il commediante Groucho Marx, attore comico geniale e creativo della New York del secolo scorso, con il suo grande dubbio ci interroga.

Tutte le ipotesi sono possibili, anche Trump può apparire come un Papa: se credi ai tuoi occhi o credi a quello che si racconta puoi arrivare a conclusioni opposte. 

E’ il grande enigma del mercato: cerchiamo di scioglierlo in un imperdibile webinar, dove abbiamo associato ad una strategia di profitto, due diversi modelli di contenimento del rischio da discesa e da picco di volatilità.

Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

 

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