Le sorprese di ottobre.
Il punto della situazione.
Nell’articolo di ieri pubblicato sulla rubrica Ultima Ora del sito di Traders’ Magazine,
https://www.traders-mag.it/quando-statistica-sbaglia-sii-doppiamente-prudente/
abbiamo dimostrato come il brusco ribasso dell’S&P500 visto venerdì 10 ottobre altro non sia che il ritorno verso una media statistica che era rimasta in attesa per troppo tempo.
Al limite della ventiseiesima settimana dai minimi di aprile, ai limiti del 97% di probabilità di un ritracciamento degno di questo nome, il mercato ha fatto in un giorno una buona parte del cammino che ci si attendeva ormai da alcune settimane.
Nell’immagine del grafico dell’S&P500 pubblicata sull’articolo anzidetto, puoi vedere come il livello raggiunto sia parallelo alla nostra consueta “bandierina blu”, con la quale indichiamo un punto critico di prezzo.
Negli articoli precedenti avevamo sottolineato come fossimo di circa 200 punti oltre la barriera individuata a inizio settembre.
Il trigger del ribasso.
Il grilletto viene imputato a Trump, che, con un post su Truth, divenuto ormai la gazzetta ufficiale dell’impero, annunciava nuovi dazi per il commercio con la Cina.
Nel periodo 28-31 ottobre, in teoria, Trump dovrebbe incontrare Xi: ovviamente una occasione che la diplomazia ha preparato ben per tempo, allo scopo di definire i rapporti commerciali USA-Cina.
La Cina, tanto per far capire all’interlocutore che non vuole certamente interpretare un ruolo dimesso o accomodante nella trattativa, ha emesso una serie di provvedimenti di limitazione all’esportazione delle terre rare.
Gli USA hanno bisogno di quei materiali.
La Cina controlla il 51% del litio chimico mondiale, il 62% del cobalto chimico e il 100% della grafite sferica, i 3 componenti necessari per creare batterie al litio.
Senza la Cina non si producono batterie al litio.
I provvedimenti restrittivi, un segnale chiaro contro il desiderio imperiale di strapotere degli USA, hanno fatto infuriare Trump, il quale ha estratto la sua arma letale preferita (quella con cui prima o poi brucerà i suoi testicoli): i dazi.
Il mercato ha reagito in modo non troppo dissimile a quanto avvenuto dopo il 2 aprile, evento che tutti ricordiamo bene.
Che cosa dobbiamo aspettarci.
A livello macro, vale a dire di analisi sui rapporti USA-Cina, sembra prevalere l’opinione del fuoco di paglia: ovvero, che nell’interesse di entrambe le parti, saranno le parti stesse a trovare un accordo.
In realtà, questo è tutt’altro che scontato, e, per di più, non è per nulla scontato in che tempi possa avvenire.
Pur attenti alle vicissitudini geo-politiche e ai dati macro-economici (ora assenti per il clamoroso prolungato stop dell’attività federale), noi preferiamo guardare agli algoritmi e alle valutazioni probabilistiche.
In un articolo imperdibile riservato agli abbonati a Traders’ Magazine, analizziamo le condizioni di volatilità e le probabilità statistiche di una continuazione del ribasso o di una ripresa dei corsi verso l’alto.
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