La determinazione a risolvere.
Si chiamava William. William Tutte.
Era nato il 14 maggio del 1917 a Newmarket, nel sud-ovest dell’Inghilterra, contea di Suffolk. Piccola graziosa cittadina, un po’ persa nella campagna inglese, oggi poco più di 20.000 abitanti.
Figlio di John Tutte, giardiniere, e Annie Newell, governante, dimostrò da subito una grande attitudine agli studi scientifici.
Grazie ad una borsa di studio, a 18 anni, studiò chimica al Trinity College, della università di Cambridge, laureandosi con il massimo dei voti.
Scoppiò la seconda guerra mondiale e il tutor di William raccomandò al suo allievo di lavorare per il governo, andando al Bletchley Park.
Bletchley è una grande Country House collocata a Milton Keynes, a metà strada fra Londra e Birmingham. Durante la guerra fu usata dal governo come centro di cifratura e decrittazione.
William aveva dimostrato grande dimestichezza con gli algoritmi, avendo studiato la tecnica Kasinski, un metodo di cifratura molto evoluto.
Il 31 agosto del 1941, un messaggio cifrato sul ponte radio che collegava Atene con Vienna venne intercettato dagli inglesi.
Il messaggio, di circa 4000 caratteri, era stato ripetuto due volte, con due versioni diverse, ma con la stessa chiave, a causa di un probabile errore di trasmissione.
Chi aveva inviato il messaggio per la seconda volta, non ebbe cura di reimpostare la chiave.
Il messaggio proveniva da una postazione della Wermacht, che trasmetteva ad un alto comando tedesco.
La macchina utilizzata era la Lorenz, una macchina codificatrice usata dai tedeschi per trasmettere messaggi di assoluta segretezza: anche i messaggi di Hitler passavano attraverso quella macchina.
La Lorenz aveva 12 rotori ed era straordinariamente complessa. L’impostazione iniziale della chiave aveva un periodo possibile pari a 10 elevato alla diciannovesima potenza: un numero difficile da descrivere.
La chiave iniziale dava poi origine a una serie di movimenti sequenziali dei rotori, ciascuno dei quali componeva una sequenza pseudo-casuale di caratteri. A destinazione, la macchina di decrittazione interpretava la chiave di impostazione e decifrava il messaggio.
La grande esperienza di un esperto di cifratura inglese, che lavorava a Bletchley, di nome John Tillmann, capì che quel messaggio trasmesso due volte in versioni diverse sarebbe potuto essere la base per capire il sistema di cifratura tedesco.
Si misero al lavoro in molti su quella coppia di messaggi. Tillmann interpellò anche Tutte dicendo “see what you can make of these”, guarda che cosa puoi fare di questi (messaggi).
Tutte si mise a lavorare sulla decrittazione dei messaggi. Lavorò giorno e notte, ininterrottamente.
Creò un vero e proprio metodo statistico originale. Lo spiegò ad un tecnico sistemista esperto.
Fu costruita una macchina gigantesca, un calcolatore di probabilità capace di accelerare il calcolo sull’algoritmo statistico ideato da Tutte.
La macchina fu denominata Colossus Computer e la sua struttura rimase per sempre segreta (le macchine, ne furono costruite sei, furono tutte distrutte alla fine del conflitto).
Con l’aiuto del Colossus, Tutte fu in grado di decifrare il messaggio.
Da quel momento, i messaggi scambiati fra gli alti comandi militari tedeschi furono tutti intercettati e decifrati.
La decifratura richiedeva parecchio tempo, perfino giorni in taluni casi, perché Colossus necessitava di svolgere un complicatissimo calcolo probabilistico progressivo: ma, alla fine, trovava la chiave di impostazione e decifrava i messaggi.
Tutte diede un contributo decisivo alla vittoria degli Alleati contro la Germania nazista.
Tutte lasciò questa terra nel 2002.
I suoi studi sono tuttora una pietra miliare della scienza statistica con applicazione di algoritmi probabilistici.
Tutte ci ha insegnato a non demordere. La soluzione di un problema dipende soltanto dalla nostra determinazione a risolverlo.
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Maurizio Monti
Editore
Istituto Svizzero della Borsa